C’è differenza tra Meditazione e Mindfulness. Ma quale?

Che differenza c’è tra meditazione e mindfulness?

Innanzitutto bisogna distinguere la meditazione concentrativa e la meditazione di consapevolezza:

La meditazione concentrativa è una pratica che l’uomo conosce da almeno 5000 anni ed è presente in tutte le tradizioni spirituali. Il suo scopo è fermare la mente su un oggetto di contemplazione: la ripetizione di una parola, una visualizzazione, il respiro. Praticando la meditazione concentrativa in modo intensivo e continuo è possibile raggiungere elevati livelli di concentrazione, fino a entrare in stati di contemplazione e assorbimento, o “unione”.

La meditazione di consapevolezza invece è più recente, ed è un’evoluzione di quella concentrativa. La sua origine è fatta risalire agli insegnamenti della guida spirituale Siddhartha Gautama, Buddha, che visse intorno al V secolo a.C. 
La concentrazione, in questa pratica, si sviluppa nell’osservare i processi di mente e corpo nel loro continuo mutare. Questa forma di meditazione, se praticata in modo costante, porta a stati di assorbimento caratterizzati da una maggiore comprensione della natura di mente e corpo: la Visione Profonda. È da tali pratiche che derivano i moderni programmi di Mindfulness.

Abbiamo visto che il protocollo Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) nasce dal lavoro di John Kabat-Zinn a partire dagli anni Settanta, come programma di intervento per pazienti affetti da dolore cronico o malattie terminali, e poi in seguito è stato applicato con successo ad altre condizioni cliniche.

In questo contesto occorreva che la pratica fosse accessibile alle possibilità psicologiche e fisiche dei pazienti, o comunque facilmente adattabile a condizioni mediche particolari (per esempio: proporre tempi, concentrazione e movimenti compatibili con condizioni di sofferenza di varia natura dei partecipanti).

Inoltre, poiché il protocollo, in questa prima fase, riguardava la realtà ospedaliera, era indispensabile che seguisse degli standard condivisi dalla medicina occidentale e ne rispettasse alcuni principi fondamentali.

Sulla base di queste esigenze, la mindfulness è stata spogliata delle sue connotazioni spirituali e morali, ed ha rinunciato ad essere parte di un cammino per l’illuminazione, per evitare qualsiasi tipo di influenza o giudizio esterno che poteva pregiudicare o compromettere il raggiungimento dello stato di consapevolezza personale.

Così facendo, si apriva la possibilità di lavorare anche con i più pazienti difficili attraverso pratiche di consapevolezza al tempo stesso antichissime e adattate al mondo occidentale.

Benefici:

I benefici della Mindfulness sul benessere psicologico derivano dall’abilità di dirigere l’attenzione della nostra mente sul momento presente.

Imparare a prestare attenzione è importante per la nostra salute mentale, perché quando siamo disattenti la mente tende ad innescare il pilota automatico ed è più propensa alla ruminazione e alla preoccupazione, due fattori importantissimi nella depressione e nell’ansia.

Ecco alcuni benefici della mindfulness per la nostra salute mentale:

  • Molto utile nella gestione di disturbi come depressione,
  • Riduce gli stati di ansia e stress
  • Migliora la qualità del sonno
  • Aiuta nella gestione del dolore, permettendo un maggiore controllo sul proprio corpo
  • Aiuta a ritrovare l’equilibrio ormonale e metabolico
  • Rafforza il sistema immunitario
  • Aiuta nella gestione delle dipendenze
  • Aumenta le emozioni positive 
  • Promozione dell’intelligenza emotiva
  • Miglioramento della regolazione emotiva
  • Aumenta la capacità di introspezione 
  • Aumenta l’attenzione
  • Migliora la memoria 
  • Promozione di cambiamenti salutari nello stile di vita
  • Rende consapevoli di sé stessi e del proprio corpo.

 

 

Lilly Ileana Barnabè
Insegnante di Yoga, Psicologa e Facilitatrice di Mindfulness
MiCentro a.s.d. Faenza https://www.instagram.com/micentrofaenza/

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